Castello di Fagagna
Il castello è compreso fra i cinque donati nel 983 dall'imperatore Ottone II al patriarca Rodoaldo, posto in un sito d'alta valenza strategica fin da epoca romana, sfiorato dall'importante strada consolare che da Concordia portava ad Silanos. Fino all'avvento della repubblica veneta, nel 1420, il castello fu di diretto dominio patriarcale, governato a mezzo d'un gastaldo al quale si affiancavano i nobili habitatores che risiedevano entro i recinti castellani e che appartenevano a famiglie diverse. Proprio per la sua importanza, il fortilizio fu spesso assediato, coinvolto in lotte contro feudatarî locali o anche contro nemici "illustri" come Ezzelino da Romano, che lo espugnò per il tradimento di due habitatores nel 1250, i duchi d'Austria Rodolfo e Federico, e il re Sigismondo d'Ungheria.
Descritto in rovina già poco dopo la metà del Cinquecento da Girolamo di Porcia, del vasto complesso rimangono alcuni tratti delle mura, le rovine di un torrione, la chiesetta castellana, l'alto campanile ricavato nella torre maestra e un piccolo fabbricato con parti medievali adibito a ristorante.
Descritto in rovina già poco dopo la metà del Cinquecento da Girolamo di Porcia, del vasto complesso rimangono alcuni tratti delle mura, le rovine di un torrione, la chiesetta castellana, l'alto campanile ricavato nella torre maestra e un piccolo fabbricato con parti medievali adibito a ristorante.