Castello di Tricesimo
L'abitato di Tricesimo, nel nome , ricorda un insediamento romano costruito a 30 miglia (Tricesimum o Tricensimum) da Aquileia, citato nell'Itinerarium Antonini Augusti del terzo secolo d.C. ma probabilmente già esistente qualche secolo prima a controllo dell'importante strada consolare verso il Norico.
Il castello è documentato a partire dal secolo XIII, soggetto ai signori omonimi; già alla fine del secolo, comunque, risulta di diretta pertinenza patriarcale. Con l'avvento della repubblica veneta il fortilizio venne retto da un capitano per poi passare in proprietà a varie famiglie. Dai signori di Montegnacco, che lo tenevano da oltre un secolo, nel 1627 passò ai nobili Valentinis, ai quali rimase fino al 1948, anno in cui fu ceduto all'Azione Cattolica di Udine. Nel corso dei secoli il castello fu oggetto di numerosi riatti ed ampliamenti; da segnalare quelli voluti dai Prampero e dai Montegnacco, ai quali si deve l'affresco di Pomponio Amalteo nella cappella, e soprattutto quelli operati nel Seicento e nel secolo scorso dai Valentinis, che portarono il maniero all'aspetto che ancora conserva.
Il castello è documentato a partire dal secolo XIII, soggetto ai signori omonimi; già alla fine del secolo, comunque, risulta di diretta pertinenza patriarcale. Con l'avvento della repubblica veneta il fortilizio venne retto da un capitano per poi passare in proprietà a varie famiglie. Dai signori di Montegnacco, che lo tenevano da oltre un secolo, nel 1627 passò ai nobili Valentinis, ai quali rimase fino al 1948, anno in cui fu ceduto all'Azione Cattolica di Udine. Nel corso dei secoli il castello fu oggetto di numerosi riatti ed ampliamenti; da segnalare quelli voluti dai Prampero e dai Montegnacco, ai quali si deve l'affresco di Pomponio Amalteo nella cappella, e soprattutto quelli operati nel Seicento e nel secolo scorso dai Valentinis, che portarono il maniero all'aspetto che ancora conserva.