Forte La Chiusa (Chiusaforte)
Di questo fortilizio oggi non sopravvive che la memoria storica, visto che non rimane nulla delle antiche strutture murarie. Lo abbiamo tuttavia inserito nella presente pubblicazione perché nel passato è stata un'opera difensiva di notevole importanza, posta a guardia della via che conduceva a Nord, in un punto dove il fiume Fella restava incassato in una strettoia tra le montagne circostanti.
Per quanto riguarda le notizie documentate, già nel 1136 questo luogo veniva chiamato Clusa: «...si vuole che fra le valli alpine attestate a difesa dall'imperatore Lotario nell'837 per opporsi alle credute mosse del padre contro di lui vi fosse anche la chiusa del Canai del Ferro». La Chiusa viene citata nel 1150 allorché il patriarca Pellegrino fece dono di esenzione dai dazi per il passaggio di questo fortilizio al capitolo di Gurk e all'Abbazia di Moggio. Punto di transito necessario, ben presto fece concorrenza a Venzone e Gemona, e, sempre in quest'ottica, il patriarca Bertrando, che a questo castello non voleva rinunciare, nel 1343 «disponeva un'ampia ristrutturazione difensiva del caposaldo giustamente considerato di preminenza strategica nel territorio Aquileiese».
Conquistato dal duca d'Austria ne 1359, occupato dai Veneziani nel 1420 e dalle truppe ungheresi nel 1422, nel 1509 registrò importanti fatti d'arme tra la Repubblica di Venezia e l'imperatore Massimiliano d'Asburgo. «Nel 1606 Venezia provvide a rafforzare le difese [...], nel 1826 il governo austriaco ordinava la demolizione del forte e nel 1833 l'abbattimento fu completato per allargare la strada pontebbana».