Abbazia di Sesto al Reghena
L'abbazia di Santa Maria in Sylvis, sorta probabilmente su di una statio romana, è forse il più noto ed importante esempio di monastero fortificato del Friuli. Fondata tra il 730 ed il 735, è citata per la prima volta in un documento del 3 Maggio 762: "unum [monasterium] in locum desertum qui vocatur Sexto" in relazione ad un atto di donazione dei langobardi Erfo, Anto e Marco. In séguito, il potere dell'abbazia si accrebbe notevolmente avendo questa ricevuto donazioni e privilegi, fino a quando nell'830 l'imperatore Lotario I, con specifico diploma, dava inizio al potere giurisdizionale degli abati, ribadito da Lodovico II nell'865 e da Berengario I nell'888. Nell'anno 889 l'abbazia, devastata dagli Ungari, veniva distrutta. Risorse fortificata e tra il nono e il dodicesimo secolo assunse più o meno l'aspetto odierno svolgendo un ruolo rilevante sia civile che religioso fino al 1420 quando, assoggettata al dominio della Serenissima, iniziò la sua decadenza. All'interno della chiesa abbaziale si conservano ancora notevoli testimonianza d'arte, in particolare i notissimi cicli a fresco.