Castello di Cergneu (Nimis)
Sorto forse su una precedente difesa romana, nel 1170 il castello fu donato al patriarca d'Aquileia da Voldarico marchese di Toscana. Nel secolo successivo, la giurisdizione passò ai signori di Savorgnano: i figli di Corrado, Detalmo e Pietro, acquisirono il predicato dal nuovo feudo cui si uniranno, nel Quattrocento, quelli di Brazzà inferiore e superiore; i resti del castello appartengono tuttora ai discendenti. Già nel 1521 il fortilizio è descritto come danneggiato; ciò avvenne probabilmente nel corso della contemporanea guerra tra Venezia e l'Impero ma forse anche in séguito ai disordini del giovedì grasso del 1511 e per il terremoto dello stesso anno. La posizione alquanto elevata e l'ormai decaduta importanza strategica, ne decretarono il successivo abbandono. I resti, ancora imponenti con la torre, il mastio e parte della cortina, si raggiungono percorrendo l'antica stradina castellana (con traccie dell'originale lastricato) attraverso la selva. Prima del castello, superato un suggestivo ponticello, si trova la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo (in origine Santa Maria Maddalena), fondata nel 1323.