Castello di Sacile
La nascita del piccolo castello sull'isola del Livenza va ascritta alla fine del secolo X. Sappiamo che nel 1207 il patriarca Volfero convocava la Curia vassallorum nel castello di Sacile. In quel tempo il complesso era costituito dal Castelvecchio e dal Castello di corte, cinti da mura e da fosse con due porte d'accesso, una verso il Friuli, denominata Borgo Ricco, l'altra diretta nel Trevigiano, chiamata Inferiore o di San Gregorio.
Per le minacce derivanti dai Caminesi e dagli Scaligeri, dopo un periodo di abbandono, i fortilizî furono potenziati nelle difese nel 1274 e nel 1325 per volere rispettivamente dei patriarchi Raimondo e Pagano della Torre; ulteriori migliorie si ebbero nel 1347, allorché il patriarca Bertrando di Saint Geniès fece costruire le mura di cinta che dal castello arrivavano fino al porto, e nel 1409 ad opera del patriarca Antonio Panciera.
La più completa descrizione delle fortificazioni di Sacile si deve a G. Marchesini: illustrando il sito (1957) scrive che "le rovine dell'antichissimo castello ancor vedonsi intorno al tempio maggiore della città".