Casaforte d’Attimis-Maniago (Buttrio)
Già abitata nel 1300, quando svolgeva funzioni di difesa avanzata del castello di Buttrio come testimoniano la torretta con feritoie e la struttura a “casa forte” nella sua parte centrale, conobbe varie trasformazioni tra i primi del ‘500 e gli ultimi del ‘700.
Di proprietà dei Co. Freschi di Cucanea, la casa ed i vigneti passarono ai Co. Maniago nel 1585, quando Pompeo di Maniago sposò Lavinia Freschi di Cucanea.
Una mappa del 1593 raffigura il nucleo centrale della “casa forte” detta “Tore delle Signore”, costituita da una torre a tre piani, decapitata nel 1739 per costruire un granaio sul preesistente “follador”, inserita in un “maschio” sulla cui fronte si aprono due archi carrai.
Nei secoli seguenti i fabbricati furono ampliati ed adattati per le sempre nuove necessità della vitivinicoltura, base primaria delle attività agricole della “casa forte”, e per il decadere delle esigenze di difesa.
Risalgono al 500 la cantina “bianca” (o delle botti) e quella sotterranea. E’ del 1622 l’aggiunta di una cucina ed un corridoio con 4 camere al primo piano dell’ala ovest. Nel 1619 viene eretta una chiesetta, in posizione poco più elevata dell’attuale, e nel 1765 viene demolita e ricostruita ove si trova adesso. Nel corso del 700, la casa viene ad assumere l’aspetto attuale con la costruzione di una scuderia (1741) e abbellimento degli interni ed esterni.
Dopo tutte queste trasformazioni oggi il complesso risulta costituito da:
1. Un corpo principale, il più antico, nel quale sono chiaramente individuabili i muri perimetrali del torrione cinquecentesco, con sottoportico a piano terra e corridoi con camere al primo e secondo piano;
2. L’ala ovest, con a piano terra una cantina ed al primo piano corridoio con camere;
3. L’ala nord, con a piano terra un salotto ed un tinello, nonché le cucine ed al primo piano un corridoio con camere;
4. L’ala est, con un ampia cantina sotterranea, un “follador” a piano terra ed un granaio al primo piano;
I 4 elementi sono intercomunicanti riunendosi in un tutto unico e delimitano, con la Chiesa e la scuderia, la “corte interna”.