Castello di Gorizia
La villa "quae Sclavorum lingua vocatur Gorizia" compare per la prima volta nel documento datato 28 aprile 1001 con il quale l'imperatore Ottone III donava metà del castello e del territorio di Salcano con la villa Gorizia al patriarca Giovanni II e l'altra metà al conte Verihen del Friuli. Il feudo nel 1117 divenne possesso di Marquardo di Eppenstein avvocato della Chiesa d'Aquileia. In séguito il castello fu ampliato parallelamente al crescere del prestigio della famiglia.
Le alterne vicende militari e familiari e le diverse alleanze portarono la contea nell'orbita dell'Impero così che nel 1500, alla morte di Leonardo ultimo conte di Gorizia, il feudo fu assunto da Massimiliano I d'Asburgo. Egli munì ulteriormente il castello non riuscendo però a fermare le milizie veneziane che lo occuparono, sia pur tenendolo per un breve periodo, nel 1508. Adibito a caserma e a carcere nel secolo XVII, perse gran parte dell'aspetto medievale. Bombardato durante la guerra 1915-18 fu ricostruito tra il 1934 ed il 1937 cercando di riportarlo alle strutture cinquecentesche.