Cividale, palio
In occasione della festività di San Donato (21 agosto), patrono della città di Cividale del Friuli, si usava indire il Palio, ove si disputavano vari tornei in una cornice di fastosi intrattenimenti, con una grande affluenza di nobili e popolani.
Negli annali della Magnifica Comunità, l’anno 1368 si legge che fu fatto uno statuto di far correr al Palio in perpetuo, cioè equestre e pedestre nel giorno di San Donato. Ciò sanciva per la comunità un avvenimento noto da molto tempo, come si trova attestato nei libri dei camerari che ci sono pervenuti: Odorlico da Cividale, per esempio, nel 1361 annotava le spese per pulire le strade dove si sarebbe svolta la gara. Il premio per il vincitore delle gare consisteva in un Palio, trofeo molto ambito anche per il valore del pregiato tessuto; infatti, affinché fosse adeguato all’importanza e al prestigio della città, non si badava a spese. Nel 1484 il Palio del Comune, esposto il giorno di San Donato per esser balestrato, era di panno; poteva trattarsi anche di damasco cremisino, damasco giallo od altro, sempre comunque della migliore qualità. L’ultimo classificato riceveva la proverbiale porcellina, oppure uno sparviere o un gallo.
Le corse a cavallo si svolgevano di preferenza su un percorso che si snodava dal campanile del Duomo fino alla pietra della corsa, oltre l’abitato di Gagliano, cippo tuttora esistente. Progressivamente si codificarono le regole. La competizione vedeva contendenti di svariata provenienza: oltre ad una massiccia presenza di udinesi, anche da Treviso, Venezia, Muggia. A sua volta i cividalesi partecipavano ad altri palii indetti da cittadine friulane e venete.
Dell’antico Palio (soppresso nel 1574) ne viene riproposta la parte pedestre, con i partecipanti che gareggiano a piedi, costituita da varie gare di tiro al bersaglio come il tiro araldico, alla campana, alla pertica, alla feritoia, al targone, agli anelli ed infine alla celata.
Negli annali della Magnifica Comunità, l’anno 1368 si legge che fu fatto uno statuto di far correr al Palio in perpetuo, cioè equestre e pedestre nel giorno di San Donato. Ciò sanciva per la comunità un avvenimento noto da molto tempo, come si trova attestato nei libri dei camerari che ci sono pervenuti: Odorlico da Cividale, per esempio, nel 1361 annotava le spese per pulire le strade dove si sarebbe svolta la gara. Il premio per il vincitore delle gare consisteva in un Palio, trofeo molto ambito anche per il valore del pregiato tessuto; infatti, affinché fosse adeguato all’importanza e al prestigio della città, non si badava a spese. Nel 1484 il Palio del Comune, esposto il giorno di San Donato per esser balestrato, era di panno; poteva trattarsi anche di damasco cremisino, damasco giallo od altro, sempre comunque della migliore qualità. L’ultimo classificato riceveva la proverbiale porcellina, oppure uno sparviere o un gallo.
Le corse a cavallo si svolgevano di preferenza su un percorso che si snodava dal campanile del Duomo fino alla pietra della corsa, oltre l’abitato di Gagliano, cippo tuttora esistente. Progressivamente si codificarono le regole. La competizione vedeva contendenti di svariata provenienza: oltre ad una massiccia presenza di udinesi, anche da Treviso, Venezia, Muggia. A sua volta i cividalesi partecipavano ad altri palii indetti da cittadine friulane e venete.
Dell’antico Palio (soppresso nel 1574) ne viene riproposta la parte pedestre, con i partecipanti che gareggiano a piedi, costituita da varie gare di tiro al bersaglio come il tiro araldico, alla campana, alla pertica, alla feritoia, al targone, agli anelli ed infine alla celata.
Palio di San Donato
Corso Paolino di Aquileia, 1033043 Cividale del Friuli (UD)
Telefono: 0432 731461 Fax: 0432 731398
21 agosto