Brazzacco
Il grande parco del castello di Brazzà, oggi diviso in due proprietà, fu espressione dell’amore per la natura che la sua creatrice poté esternare in questo luogo.
Cora Slocomb, moglie alla fine dell’Ottocento di Detalmo di Brazzà, giunse in terra friulana e in capo a cinque giorni si contornò di esperti per dar vita ad uno spazio verde ispirato ai concetti del landscape, diffusi in Louisiana, terra natale dell’intraprendente signora. Coadiuvata dai consigli sul giardinaggio che circolavano in famiglia e forte delle competenze tecniche in materia, disegnò personalmente la fisionomia del giardino che avrebbe dovuto assumere la forma di un trifoglio (logo utilizzato da Cora per tutte le sue attività fra le quali la famosa scuola di merletto).
Grandi distese verdi e fondi boschivi, primi piani di minore altezza, concentrazioni arboree alternate a prati all’inglese caratterizzano questo singolare complesso che, seppur apparentemente spontaneo, fu progettato nei minimi particolari. Varietà locali furono, infatti, sapientemente accostate a specie e ad arbusti i cui semi, provenienti da altri continenti, venivano portati in dono alla nobildonna. Molteplici sono, pertanto, le specie qui rappresentate in diverse varietà: Cedrus libani, atlantica e deodora; Tilius europea e americana; Fegus pendula e purpurea, ecc. Ella pensò anche al completamento dello storico maniero e all’inserzione di un giardinetto ad ornamento dello spazio tra la torre e la fortificazione perimetrale.
Il parco costituì una sorpresa anche per Fey von Hassel che, sposatasi con Detalmo Pirzio Biroli (nipote di Cora), vi andò ad abitare nel 1940 nello stesso anno in cui la creatrice del giardino morì: “Brazzà è un luogo favoloso. Non ho mai visto
niente di simile (…). La casa è tutta ricoperta di rose rosse; c’è un parco di sedici ettari pieno di alberi secolari e con prati di
tipo inglese; le piante sono un miscuglio di vegetazione mediterranea e nordica”.
Le rose sono citate non a caso perché fra gli aneddoti che riguardano le scelte botaniche di Cora rientrano anche questi fiori bellissimi dei quali la donna si innamorò quando, giunta a Brazzacco in periodo invernale, fu stupita di trovarvi fra la neve delle rose fiorite.
Non bisogna però dimenticare che, accanto alla contessa di Brazzà, grande notorietà venne raggiunta anche dal fratello di Detalmo, Filippo, per le sue viole del pensiero che divennero così famose da essere richieste a S. Pietroburgo o persino in Sud Africa.
Cora Slocomb, moglie alla fine dell’Ottocento di Detalmo di Brazzà, giunse in terra friulana e in capo a cinque giorni si contornò di esperti per dar vita ad uno spazio verde ispirato ai concetti del landscape, diffusi in Louisiana, terra natale dell’intraprendente signora. Coadiuvata dai consigli sul giardinaggio che circolavano in famiglia e forte delle competenze tecniche in materia, disegnò personalmente la fisionomia del giardino che avrebbe dovuto assumere la forma di un trifoglio (logo utilizzato da Cora per tutte le sue attività fra le quali la famosa scuola di merletto).
Grandi distese verdi e fondi boschivi, primi piani di minore altezza, concentrazioni arboree alternate a prati all’inglese caratterizzano questo singolare complesso che, seppur apparentemente spontaneo, fu progettato nei minimi particolari. Varietà locali furono, infatti, sapientemente accostate a specie e ad arbusti i cui semi, provenienti da altri continenti, venivano portati in dono alla nobildonna. Molteplici sono, pertanto, le specie qui rappresentate in diverse varietà: Cedrus libani, atlantica e deodora; Tilius europea e americana; Fegus pendula e purpurea, ecc. Ella pensò anche al completamento dello storico maniero e all’inserzione di un giardinetto ad ornamento dello spazio tra la torre e la fortificazione perimetrale.
Il parco costituì una sorpresa anche per Fey von Hassel che, sposatasi con Detalmo Pirzio Biroli (nipote di Cora), vi andò ad abitare nel 1940 nello stesso anno in cui la creatrice del giardino morì: “Brazzà è un luogo favoloso. Non ho mai visto
niente di simile (…). La casa è tutta ricoperta di rose rosse; c’è un parco di sedici ettari pieno di alberi secolari e con prati di
tipo inglese; le piante sono un miscuglio di vegetazione mediterranea e nordica”.
Le rose sono citate non a caso perché fra gli aneddoti che riguardano le scelte botaniche di Cora rientrano anche questi fiori bellissimi dei quali la donna si innamorò quando, giunta a Brazzacco in periodo invernale, fu stupita di trovarvi fra la neve delle rose fiorite.
Non bisogna però dimenticare che, accanto alla contessa di Brazzà, grande notorietà venne raggiunta anche dal fratello di Detalmo, Filippo, per le sue viole del pensiero che divennero così famose da essere richieste a S. Pietroburgo o persino in Sud Africa.
Giardino di Brazzacco
Via del Castello, 1133030 Brazzacco di Moruzzo (UD)