Santa Messa nella Cappella di S. Margherita di Prampero
La cappella, restaurata dopo gli eventi sismici del 1976 a cura della Soprintendenza ai Beni Archeologici , Ambientali, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia, è stata riaperta al culto nel 1993 da S. E. l'Arcivescovo Mons. Pietro Brollo, sita nel pendio Nord del colle ove nel 1025 il feudatario di Poppone Patriarca di Aquileia ebbe licenza di costruire il castello, noto come il Castello di Prampero.
La cappella è dedicata a Santa Margherita, la vergine dei martiri di Antiochia di Bitinia ed è luogo di devozione della popolazione locale. La chiesa è aperta al pubblico ed è officiata a maggio per le Rogazioni e la quarta domenica di luglio per la Festa della Santa Patrona.
Cappella di Santa Margherita di Prampero Brevi noti storiche a cura di Marisanta di Prampero de Carvalho |
La cappella di Santa Margherita di Prampero in Comune di Magnano in Riviera (UD-Italia), è sita sul pendio Nord del colle ove nel 1025, proveniente da Augusta in Baviera, il feudatario di Poppone Patriarca della Chiesa di Aquileia ebbe licenza di costruire il castello, noto come il castello di Prampero. La cappella è dedicata a Santa Margherita, la vergine e martire di Antiochia di Bitinia: a pianta rettangolare, abside con volta a crociera, bifora campanaria a vela sulla facciata, è stata riedificata a cura della Soprintendenza ai Beni Archeologici, Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia dopo il rovinoso terremoto del 1976, e resa al culto il 25 luglio 1993 con solenne benedizione e Santa Messa celebrata dall'allora Vescovo ausiliare. dell' Arcidiocesi di Udine Monsignor Pietro Brollo, ora Arcivescovo. Il sovrastante castello di Prampero, che con voce nel GeneraI Parlamento del Friuli ebbe ruolo precipuo nella storia, in gran parte dal 1976 è ancora allo stato di rudere. Un restauro in corso, parzialmente finanziato da un contributo regionale, ha per ora permesso di ricostruire la sola torre Nord. E' in progetto il recupero della strada d'accesso alla corte interna e del palatium. Dal 2003 è inoltre in corso col contributo della Provincia di Udine una campagna di studi archeologici sulle adiacenze castellane e nel luogo dove fino al sisma del 1976 sorgeva la casa della contadinanza. La cappella di Santa Margherita di Prampero rappresenta in Friuli una testimonianza dei costumi medioevali, poiché fu eretta per la devozione del nobile Simone di Prampero (testamento del 1380), l'illustre feudatario con beni dalla Carnia all'Istria che, fedele alla Chiesa Aquileiese, ebbe dal Patriarca Marquardo di Randeck alti incarichi civili, militari e politici e dilll'Imperatore Carlo IV fu creato Cavaliere dello Speron d'Oro. L'Ecclesia Sancte Margarite esiste già nel 13 84 citata in un documento notarile; nel 1409 da Giacomo Giusto, figlio postumo di Simone, viene dotata di redditi propri e nel 1413 con investitura patriarcale diventa di giuspatronato dei consortes di Prampero. Per molti secoli il cappellano mansionario ebbe l'obbligo di celebrare tra Sante Messe la settimana, che nel secolo scorso l'autorità ecclesiastica ridusse alle Sante Messe domenicali e festive. Attualmente, proprietario della cappella è Pietro Emico di Prampero. La cappella è aperta al pubblico ed officiata a maggio per le Rogazioni e la quarta domenica di luglio per la Festa della Santa Patrona. Dalle macerie del.1976 si sono salvate le pianete, alcuni candelabri, due crocefissi lignei, un messale, due posalibri da banco, un calice, qualche cartegloria e alcuni lini. Oggi si celebra la Santa Messa su di un altare mobile d'ispirazione trecentesca con il calice che appartem1e a Giacomo di Prampero, canonico del Duomo di Udine e mansionario della cappella di Santa Margherita di Prampero (1745-1830). Fanno parte del corredo antico della cappella pure la pianeta indossata dal Celebrante, i candelabri e i posalibri da banco posti sull'altare. Il quadro della Madonna con Bambino, la Santa Titolare e San Francesco è stato salvato dopo il terremoto del 1976 da Centro di Catalogazione e Restauro di Villa Manin di Passariano. Il dipinto, restaurato da Gian Paolo Rampini, secondo gli studi effettuati dalla dotto Anna Letizia Fantechi non è la pala d'altare commissionata nel 1792 dal succitato canonico Giacomo di Prampero al nobile Giobatta de Rubeis pittore, di cui nell'archivio famigliare di Prampero è registrata la spesa. Pertanto ìl quadro del de Rubeis, raffiguarante la Santa Titolare in carcere in lotta contro il drago, scampò sì egualmente al terremoto, ma scomparve in uno dei furti perpetrati a villa di Prampero di Tavagnacco alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso. |
Prampero - Luglio 2006 |