Gorizia, moda
Il museo è ospitato in Borgo Castello, all'interno della cinquecentesca casa Dornberg ed è nato dalle ricche collezioni tessili e di arti applicate che i Musei Provinciali di Gorizia hanno raccolto e incrementato nel corso del tempo mediante acquisti e donazioni. Si apre con una piccola pinacoteca dove i ritratti permettono di documentare l'abbigliamento della società borghese ed aristocratica dell'epoca e i relativi gioielli, preziosi che sono poi esposti in originale nelle vicine bacheche, unitamente agli ori votivi della chiesa di S. Ignazio. L'arco di tempo preso in considerazione va dal Settecento al Novecento, ma il periodo maggiormente rappresentato è quello tra il 1890 e la prima guerra mondiale.
La visita prosegue tra ambienti allusivi ad attività artigiane collegate all'abbigliamento (il calzolaio o il cappellaio, per esempio) con i rispettivi strumenti di lavoro, alternati a sezioni dedicate a vetri, ceramiche e ferri battuti per una più completa comprensibilità dello sviluppo delle altre arti decorative. Fra gli ornamenti più preziosi rientra il merletto, che nel goriziano vanta una tradizione risalente al 1672. Furono due Madri Orsoline provenienti da Liegi ad introdurre a Gorizia l'arte del merletto a fuselli il cui influsso fiammingo si intrecciò solo in parte a suggestioni provenienti dall'Europa orientale.
Segue un'esposizione, su manichini, di capi che illustrano le varie tipologie vestimentarie indossate nell'arco della giornata ed in alcune particolari occasioni. Nella media e alta società erano, infatti, previsti continui cambi d’abito e accessori diversi per ogni circostanza (tra questi guanti e borsette dal Settecento al 1925). Gli abiti, di gusto mitteleuropeo, erano sia importati dalle capitali della moda, Parigi e Vienna, sia provenienti da negozi e atelier locali. Per questo, in una sala destinata ad ospitare eventi a rotazione, è stato ricostruito il luogo chiave dell'eleganza femminile: la sartoria.
Si passa quindi alle sale destinate prevalentemente all'aspetto produttivo. La lavorazione della seta fu una delle attività che nelle contee di Gorizia e Gradisca rivestì un ruolo economico di grande rilievo soprattutto nel Settecento.
È del XVIII secolo il macchinario esposto, unico nel suo genere, ovvero un torcitoio circolare da seta perfettamente funzionante. Allo stesso periodo appartengono i campioni di tessuti di produzione locale: taffetas, gros de Tours, piccoli operati, damaschi.
La visita prosegue tra ambienti allusivi ad attività artigiane collegate all'abbigliamento (il calzolaio o il cappellaio, per esempio) con i rispettivi strumenti di lavoro, alternati a sezioni dedicate a vetri, ceramiche e ferri battuti per una più completa comprensibilità dello sviluppo delle altre arti decorative. Fra gli ornamenti più preziosi rientra il merletto, che nel goriziano vanta una tradizione risalente al 1672. Furono due Madri Orsoline provenienti da Liegi ad introdurre a Gorizia l'arte del merletto a fuselli il cui influsso fiammingo si intrecciò solo in parte a suggestioni provenienti dall'Europa orientale.
Segue un'esposizione, su manichini, di capi che illustrano le varie tipologie vestimentarie indossate nell'arco della giornata ed in alcune particolari occasioni. Nella media e alta società erano, infatti, previsti continui cambi d’abito e accessori diversi per ogni circostanza (tra questi guanti e borsette dal Settecento al 1925). Gli abiti, di gusto mitteleuropeo, erano sia importati dalle capitali della moda, Parigi e Vienna, sia provenienti da negozi e atelier locali. Per questo, in una sala destinata ad ospitare eventi a rotazione, è stato ricostruito il luogo chiave dell'eleganza femminile: la sartoria.
Si passa quindi alle sale destinate prevalentemente all'aspetto produttivo. La lavorazione della seta fu una delle attività che nelle contee di Gorizia e Gradisca rivestì un ruolo economico di grande rilievo soprattutto nel Settecento.
È del XVIII secolo il macchinario esposto, unico nel suo genere, ovvero un torcitoio circolare da seta perfettamente funzionante. Allo stesso periodo appartengono i campioni di tessuti di produzione locale: taffetas, gros de Tours, piccoli operati, damaschi.
Museo della moda e delle arti applicate
Borgo Castello, 1334170 Gorizia (GO)