Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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Venzone

Le zucche, protagoniste della manifestazione
Le zucche, protagoniste della manifestazione
La Festa della Zucca è una manifestazione quasi unica per la sua maniera un po’ goliardica di interpretare le antiche cronache della terra di Venzone.
Per il centro storico della cittadina medioevale ecco allora apparire come per incanto - usciti da una fiaba o, se si preferisce, da un libro di storia - musici, giocolieri, mangiafuoco, nobildonne e cavalieri, personaggi come il duca della Zucca e i membri della Sacra Arci Confraternita della Zucca, i terribili armigeri, il ciarlatano e il mendicante, il rustico con i pennuti e tanti altri. Ma al centro di tutto c’è sua maestà la zucca. Zucche dappertutto: in piazza, nelle vetrine, nelle locande e taverne, sulle bancarelle, zucche condite in ogni salsa, in grado di soddisfare anche il palato più curioso ed esigente, zucche di ogni forma e dimensione, poi addirittura misurate con quell’estemporaneo marchingegno che è lo zuccometro. Non basta: c’è anche la mostra concorso dei preziosi (e spesso dimenticati) ortaggi: zucche intagliate o decorate in mille maniere, tanto da diventare delle piccole opere d’arte. Un premio particolare va alla più pesante: si sono avute zucche anche di 251 kg!
E questo fino all’imbrunire di una giornata medioevale senza pari: l’arrivo delle tenebre non fa altro che dare un ulteriore tocco di antico fascino alle manifestazioni, rischiarate dalle fiaccole e torce che riportano indietro nei secoli, ai tempi del patriarca Bertrando, dello splendido Medioevo venzonese e di tanti personaggi sepolti sotto pagine di storia che questa manifestazione ha contribuito a far riscoprire e apprezzare.

Alla Festa si lega la leggenda della Zucca d’oro.
Si narra che la nobilissima comunità di Venzone, dopo aver munito il paese di superbe difese, d’averlo abbellito di preziosi palazzi e del suo maestoso Duomo, quando volle portare a termine il campanile si trovò sprovvista del denaro necessario. I pedaggi delle merci vennero raddoppiati, tutti i forestieri transitanti per Venzone vi dovevano lasciare un’offerta, si dovevano prestare giornate di lavoro gratuito.
E così, pur tra qualche malumore, si riuscì ad ultimare anche la guglia che fu ricoperta tutta di rame. Mancava ancora qualcosa e per questo fu chiamato un maestro di Udine che coronò la bella opera con una palla dorata sormontata da una croce. Ma restò male l’artista quando si presentò per ricevere la ricompensa del suo lavoro: si disse che il Consiglio era in strettezze, che pure lui doveva lasciare qualche giornata gratuita e che il Consiglio per sua bontà gli concedeva solo un terzo della somma pattuita. Non disse nulla il brav’uomo, si mostrò soddisfatto e ringraziò.
Nel cuore della notte, però, salì sull’impalcatura del campanile e sostituì la bella palla lucente con una fresca zucca così ben dipinta che nessuno si sarebbe accorto della sostituzione. Il giorno dopo l’udinese tolse l’impalcatura, salutò il consiglio e se ne partì, mentre i venzonesi suonando a distesa le loro campane si preparavano a solenni feste d’inaugurazione.
Ma dopo qualche tempo avvenne qualcosa di strano: lassù, sopra la guglia del campanile, la palla mutava colore, la forma non era più quella; I venzonesi facevano le più impensate supposizioni, ma quale non fu la loro meraviglia quando un giorno videro cadere giù la palla in certi pezzi gialli simili ai resti di una focaccia spappolata. Si accorsero di essere stati clamorosamente giocati. I camerari del Duomo diedero subito l’ordine che i resti fossero tolti e lo scandalo non si propagasse.
Ma il caso volle che proprio quel giorno fossero passati alcuni Carnielli che ben volentieri divulgarono la beffa ai quattro venti e così fu che i venzonesi fino ai nostri giorni venissero chiamati cogoçârs.

Festa della zucca

Via Glizoio di Mels, 5/4
33010 Venzone (UD)
Telefono: 0432 985034


Quarto week-end di ottobre