Rocca Bernarda
Rocca Bernarda, sebbene si mostri agli occhi dei visitatori come un fortilizio difensivo, in realtà nasce "per ornamento di que nostri colli, et per diletto et per commodo mio et de gli amici [...]", come specifica il nobile Jacopo di Valvason Maniago in una lettera al Consiglio della Magnifica Comunità di Cividale, acquietando così i timori che la costruzione avesse caratteristiche offensive.
I fratelli Valvason Maniago (Jacopo, appunto, e Bernardo) destinarono, quindi, il luogo a ben altre funzioni: meta di incontri per gli amici, di cacce e di lieti convegni letterari, a conferma dell’impegno culturale che ebbero nella vita del Friuli del Cinquecento.
Per ciò che riguarda lo spazio verde circostante, le uniche notizie giunte fino ai giorni nostri si riferiscono ai vigneti, che videro la cura e le attenzioni della famiglia con ottimi risultati: i vini, quali il piccolitti o la ribolla, donati in più occasioni ai luogotenenti veneti o a Carlo V imperatore furono celebrati persino dai poeti.
Risale, verosimilmente, allo stesso periodo la struttura formale del piccolo giardino che adorna il cortile interno della Rocca, oggi quasi completamente scomparso (verrà probabilmente ripristinato contestualmente alla ristrutturazione dell’edificio, già in corso), così come il grande cipresso a guardia dell’ingresso dell’edificio, che, in virtù dei suoi 400 e più anni, è stato dichiarato monumento storico. Sono più recenti gli arbusti che adornano le pendici del colle, inseriti nel paesaggio in modo casuale; si vedono bicentenari cedri del Libano, olivi, carpini, tuje che fanno da sfondo a statue settecentesche collocate senza un preciso schema.
I fratelli Valvason Maniago (Jacopo, appunto, e Bernardo) destinarono, quindi, il luogo a ben altre funzioni: meta di incontri per gli amici, di cacce e di lieti convegni letterari, a conferma dell’impegno culturale che ebbero nella vita del Friuli del Cinquecento.
Per ciò che riguarda lo spazio verde circostante, le uniche notizie giunte fino ai giorni nostri si riferiscono ai vigneti, che videro la cura e le attenzioni della famiglia con ottimi risultati: i vini, quali il piccolitti o la ribolla, donati in più occasioni ai luogotenenti veneti o a Carlo V imperatore furono celebrati persino dai poeti.
Risale, verosimilmente, allo stesso periodo la struttura formale del piccolo giardino che adorna il cortile interno della Rocca, oggi quasi completamente scomparso (verrà probabilmente ripristinato contestualmente alla ristrutturazione dell’edificio, già in corso), così come il grande cipresso a guardia dell’ingresso dell’edificio, che, in virtù dei suoi 400 e più anni, è stato dichiarato monumento storico. Sono più recenti gli arbusti che adornano le pendici del colle, inseriti nel paesaggio in modo casuale; si vedono bicentenari cedri del Libano, olivi, carpini, tuje che fanno da sfondo a statue settecentesche collocate senza un preciso schema.
Giardino di Rocca Bernarda
Via Rocca Bernarda, 2733040 Ipplis di Premariacco (UD)