Castelli e terremoto 1976–2016
quinto appuntamento Castello di Artegna (Ud)
Manifestazione
Castelli e terremoto. 1976-2016
quinto appuntamento
Castello di Artegna (Ud)
19 giugno 2016, ore 15.30
Ingresso gratuito
Domenica 19 giugno al Castello di Artegna (Ud), si svolgerà il quinto appuntamento della manifestazione Castelli e terremoto. 1976-2016, un ciclo di aperture a carattere straordinario organizzato dalla Soprintendenza Belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e dal Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia per mostrare al pubblico, nel quarantennale del sisma friulano, i manieri restaurati in seguito alle devastazioni del 1976.
L'appuntamento ad Artegna, promosso in stretta collaborazione con l'Amministrazione comunale, prevede una passeggiata fra storia, arte e archeologia, con visita guidata da esperti, per scoprire ed esplorare il colle di San Martino, un luogo unico in Friuli per concentrazione di monumenti e vestigia antiche, in una cornice paesaggistica con vista aperta sull'Anfiteatro morenico.
La prima tappa della passeggiata sarà il Castello, maniero turrito che con la sua sagoma slanciata e fiabesca domina il colle e il paese sottostante. Il complesso è stato ricostruito dopo il terremoto del 1976, riprendendo la sua fisionomia originale. Attualmente il castello è concesso in comodato d'uso dai proprietari, la famiglia Bonati Savorgnan d'Osoppo, al Comune d'Artegna che lo ha aperto alla fruizione pubblica.
Successivamente i visitatori saranno accompagnati alle aree archeologiche che conservano antiche strutture riportate in luce dagli scavi. E' ora visibile parte della poderosa cinta muraria che si svolgeva a metà colle e proteggeva l'abitato sulla sommità. Risalente al V-VI secolo, era probabilmente dotata di torri e bastioni. Alla stessa epoca è databile la cisterna, un'antica struttura per la raccolta e la conservazione dell'acqua piovana, unico sistema di approvvigionamento idrico per gli abitanti del colle che è privo di corsi d'acqua. Più avanti si incontrano le strutture murarie dell'antico fortilizio, vero baluardo difensivo del sistema del colle di San Martino. Posizione di vedetta sin dai tempi dei Longobardi, il castello nel corso dei secoli fu più volte attaccato, distrutto e ricostruito, fino alla definitiva demolizione nel 1382 ad opera dei Gemonesi.
La visita si concluderà nella chiesetta cinquecentesca di San Martino. Al suo interno si conservano interessanti affreschi del pittore friulano di origini bavaresi Gian Paolo Thanner, eseguiti dopo il 1519. Particolarmente originali sono i dipinti che ornano la cappella laterale, commissionati dalla Confraternita arteniese dei Santi Martino, Battista e Rocco. In una scena si possono vedere i ritratti dei confratelli, incappucciati di bianco e inginocchiati, di alcuni dei quali sono indicati i nomi in friulano: Jacum da Riu e Pieri Puntus, cognomi tuttora esistenti ad Artegna.
La passeggiata guidata inizia in castello alle ore 15.30. L’ingresso è libero, senza prenotazione.
Si consiglia di indossare scarpe comode, adatte all'escursione.
I visitatori saranno accolti dall'Assessore comunale alla cultura dott.ssa Beatrice Rinaldis, dall'arch. Giulio Avon, progettista della ricostruzione post-sisma, dall'ing. Livio Fantoni, progettista delle strutture, e dall'arch. Giuseppe Franca, già funzionario della Soprintendenza, che seguì i primi interventi dopo il 1976, per raccontare a più voci la storia antica del maniero e la sua rinascita recente.
L'archeologo Luca Villa, responsabile degli scavi sul colle di San Martino, sarà la speciale guida alle strutture e ai reperti archeologici, mentre la storica dell'arte Elisabetta Francescutti, funzionario della Soprintendenza Belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, e il restauratore Renzo Lizzi illustreranno ai visitatori la chiesa di San Martino e gli affreschi in essa contenuti.
Nel sito www.sbeap.fvg.beniculturali.it è disponibile un dossier fotografico con immagini del castello di Artegna prima e dopo il sisma del 1976, provenienti dall’Archivio Fotografico della Soprintendenza.