Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia
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I castelli rappresentano tra i beni monumentali quelli che sono più soggetti a manomissioni e a rischi di trasformazioni incongrue. Le condizioni talora precarie di conservazione, la utilizzabilità a fini moderni non sempre agevole, il delicato rapporto con il paesaggio naturale o costruito che lo circonda, i riferimenti a contesti tanto diversi dagli attuali, sollecitano o favoriscono interventi sulle strutture architettoniche o sull’ambiente circostante che talora hanno conseguenze rovinose.

Si rende pertanto indispensabile una attenta opera di tutela e salvaguardia.

Gli strumenti fondamentali per garantire la protezione di tali monumenti sono i seguenti:

  • L’azione dei proprietari per garantire interventi di restauro e di utilizzo che siano estremamente rispettosi delle caratteristiche storiche e architettoniche del monumento.
  • Il vincolo monumentale previsto dalla legislazione statale vigente in tema di beni culturali, e in particolare dal “Codice dei beni culturali e del Paesaggio” emanato con Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 41. Il Codice prevede come forma di tutela la “Dichiarazione dell’interesse culturale del bene”, che viene emessa dal Soprintendente competente, quale organo periferico del Ministero per le Attività e i Beni Culturali, e notificato al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo, ai sensi degli articoli 13, 14, 15. I Beni notificati non possono essere oggetto di distruzione, danneggiamento o utilizzo non compatibile con il loro carattere storico o artistico. Ogni intervento di demolizione, trasformazione o trasferimento in altro luogo deve essere soggetto all’autorizzazione della Soprintendenza.
  • Il vincolo indiretto, previsto dalla legislazione statale vigente e che è definito attraverso opportune prescrizioni sulle distanze, le misure e gli altri interventi che possono avere per oggetto l’ambiente naturale o costruito circostante un castello. La materia è disciplinata dagli articoli 45, 46, 47 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
  • Il vincolo urbanistico previsto dalla legislazione regionale in tema di pianificazione territoriale e dagli strumenti urbanistici in vigore nel comune in cui è situato il monumento. Il proprietario deve controllare qual è il regime urbanistico ed edilizio previsto per il monumento di sua proprietà dal Piano regolatore, dal Piano particolareggiato ove esistente e da altri strumenti di pianificazione territoriale, e attenersi scrupolosamente alle norme e prescrizioni in essi contenuti.
  • L’azione degli organismi protezionistici, che possono segnalare agli organi competenti e all’opinione pubblica eventuali compromissioni delle caratteristiche del monumento e dell’ambiente circostante.

Gli strumenti di tutela e protezione sono illustrati nel volumetto edito dal Consorzio “La legislazione statale e regionale sui beni culturali” della Collana “Documentazione”.